Obiettivi
- sollecitare la riflessione individuale e collettiva sui comportamenti della gente comune di fronte alla rottura del patto di convivenza, all’instaurarsi di un clima di emarginazione e violenza .
-approfondire la conoscenza di un aspetto della storia italiana.
L’approfondimento di alcune parti del curriculum di Storia , in particolare della Storia locale, consente di fare leva su una motivazione più forte data dalla “vicinanza” degli studenti al teatro degli eventi ( Un episodio di Storia Italiana è quasi storia locale nell’ambito dello studio delle Guerre Mondiali).
In questo caso un approfondimento italiano sulle persecuzioni degli Ebrei in Europa consente inoltre di formarsi una visione più articolata e critica rispetto alla tendenza (molto forte in passato ma non del tutto scomparsa) a collocare l’Italia tra le vittime del nazismo e come tale deresponsabilizzarla.
Primo incontro = 2 ore
Visione del film “Concorrenza sleale” di Ettore Scola.
IL film ,ambientato in una strada di Roma nel 1938, racconta la competizione commerciale tra due negozianti di abbigliamento, il milanese Umberto ed il romano Leone, ebreo.
La relazione tra i due (e le loro famiglie) e i loro rapporti d’affari verranno falsati dalle leggi razziali e dalla conseguente emarginazione e messa “fuori mercato” di Leone. (Il titolo del progetto è una frase pronunciata dalla moglie di Umberto di fronte allo spettacolo delle sofferenze della famiglia di Leone).
Alla visione possono seguire brevi commenti sull’onda dell’emotività ma la riflessione sul film viene rimandata al quarto incontro: i ragazzi vengono sollecitati a rifletterci su e ad appuntarsi gli interventi.
LINK = possibile integrazione con la visione del film “Monsieur Batignole”.
Secondo incontro =3 ore
In collaborazione con prof. Storia dell’Arte.
Visita alla biblioteca della città (nel mio caso Biblioteca Gambalunga di Rimini) dove i ragazzi , divisi in piccoli gruppi( 4- 5 elementi), esamineranno alcuni numeri di “La difesa della razza”, rivista uscita in Italia dal 1938 al 1943 e che nel film viene inquadrata sul tavolo del poliziotto.
La rivista nasce come sostegno e legittimazione del colonialismo italiano in Africa e delle leggi razziali.
Può essere utile per fare riflettere su come il potere senta il bisogno di “anestetizzare” le coscienze dei cittadini con un dibattito simulato ed argomenti pseudo-scientifici, facilitando un comportamento da bystanders.
Possibili filoni di indagine:
- scelta delle immagini
- ruolo delle didascalie
- evoluzione nel tempo del tempo delle tematiche trattate
- catalogo delle aziende che inseriscono pubblicità
LINK = possibile collegamento con l’analisi del film “Olympia” di Leni Riesfensthal.
Terzo incontro = 2 ore
I gruppi relazionano brevemente su vari aspetti della rivista che hanno esaminato in particolare e che potrebbero essere: stile delle immagini, stile degli articoli, contenuto degli articoli , ma anche altri proposti dai ragazzi.
Ogni gruppo ha preparato del materiale da distribuire in fotocopia che va a formare una piccola dispensa.
Quarto incontro = 2 or
In collaborazione con prof. di Filosofia.
Discussione a grande gruppo sul tema: la gente comune di fronte all’emarginazione di una minoranza.
Partendo dall’esame dei comportamenti dei personaggi del film di Scola la discussione può prendere varie strade:
- quali mezzi usa il potere per rendere normali ed accettabili idee e comportamenti fino a poco tempo prima estranei
- quali argomenti vengono di frequente usati (pseudo storici, mitici, pseudo scientifici ecc.)
- dove comincia la responsabilità dell’individuo?
- qual è il ruolo dei bystanders?
- quali personaggi del film rivendicano una presa di posizione più chiara? Quali la evitano?
- attualizzazione.
( L’attualizzazione, in particolare, può riservare spunti interessanti: siamo tutti bystanders di fronte al bullismo, alla emarginazione degli immigrati? )
Il ruolo dell’insegnante sarà quello del conduttore del gruppo, del facilitatore : riassumere e chiarire , sollecitare la partecipazione di tutti e l’equilibrio degli interventi, focalizzare la discussione il più possibile verso la profondità.
Non si cercano risposte definitive, né tranquillizzanti e autoassolutorie: il fine di tali discussioni è quello di ampliare le rappresentazioni sociali degli studenti, rendere più complessa e ricca la loro visione del mondo, passare loro un approccio problematizzante alla realtà, incoraggiare la riflessione sul sé.
Approfondimenti: un gruppo di studenti particolarmente interessati potrebbe mettersi in contatto con il centro di Documentazione Ebraica più vicino (per noi Bologna) per raccogliere informazioni sulla presenza ebraica nella nostra città e relazionare poi alla classe sui dati raccolti.
Valutazione: l’insegnante può valutare la qualità dell’esposizione e i contenuti proposti durante il terzo incontro.
La discussione non va mai valutata ( al di là di un generale giudizio di apprezzamento della partecipazione dell’intero gruppo) : è una di quelle attività di alto profilo i cui risultati si misurano alla distanza in materia di riflessione, maturità, autonomia di giudizio( seguendo gli insegnamenti di Edgar Morin).
* Rita Chiappini
Sono Rita Chiappini, sono nata a Genva e vivo a Rimini, insegno in un Liceo. Mi è sempre piaciuto studiare, viaggiare, imparare, per questo dopo molti anni sono tornata all'Università per laurearmi in Sociologia:
volevo uno sguardo diverso sulla scuola e sul mio lavoro.
Ho partecipato a progetti europei e mi piace lavorare con persone di reatà diverse dalla mia.Sulla rivista on line "Voci del verbo insegnare" tengo una rubrica mensile "I diari della sogliola" nella quale racconto di Scuola e di Scuole